Dichiarazione Iva Agevolata 10 e 4 per ristrutturazioni 2019

Dichiarazione Iva Agevolata

Dichiarazione Iva Agevolata

Con la Legge di Bilancio 2019 sono state introdotte numerose novità fiscali che riguardano anche il campo dell’edilizia. In particolare, è stata inserita un’agevolazione IVA per tutti coloro che eseguono interventi di ristrutturazione volti ad un recupero di un immobile.

Il privilegio concesso, per quanto riguarda l’Imposta sul Valore Aggiunto, prevede due aliquote del 4% e del 10%. Ma vediamo bene di cosa si tratta e quali sono i requisiti per accedere a questo sconto fiscale.

Iva Agevolata: cos’è e come funziona

L’Iva agevolata è uno sconto che viene concesso alle persone che decidono di dare nuovo valore ad un immobile, attraverso delle lavori edili che permettono al fabbricato di essere rivalutato.

Per poter ottenere un’agevolazione Iva 10 e 4 per cento per i lavori di ristrutturazione è necessario produrre un’autocertificazione. In questa dichiarazione è necessario che sia indicato che, sotto la propria responsabilità, si stanno svolgendo dei lavori di ammodernamento di un immobile.

L’auto-certificazione va mostrata al rivenditore della ditta edile che effettua le compere di beni necessari alla ristrutturazione, per conto di chi gli ha commissionato i lavori.

Perché quando si parla di Iva agevolata si fa riferimento a due aliquote: quella al 4% e quella al 10%?

Pur trattandosi entrambe di due percentuali scontate, per poter applicare l’una o l’altra è necessario che sussistano alcuni requisiti.

In particolare, è possibile chiedere, con il documento di auto-certificazione, un’Imposta sul Valore Aggiunto agevolata del 10%:

  • se l’intervento viene eseguito per ristrutturare, risanare o restaurare un immobile;
  • se l’acquisto di beni è concluso proprio per realizzare le opere di restauro, tuttavia non rientra in questa fattispecie l’acquisto di materie prime e di semilavorati;
  • se le opere di ristrutturazione sono realizzate su immobili residenziali, eseguiti con un regolare contratto d’appalto.

Tutti i beni che possono essere acquistati beneficiando dell’agevolazione dell’Iva al 10% possono essere comprati sia dalla persona che sottoscrive l’auto-certificazione, sia dalla ditta che esegue i lavori.

Dichiarazione Iva agevolata: come si effettua la domanda

Anche se si tratta di una auto-dichiarazione, quando si sottoscrive la certificazione per chiedere l’agevolazione dell’Iva è necessario allegare alcuni documenti. In particolare, per vedersi riconosciuta un Iva agevolata al 4%, per la ristrutturazione della prima casa, è necessario consegnare anche:

  • la copia della concessione edilizia;
  • in caso di costruzione per conto terzi, la copia del contratto preliminare;
  • la fotocopia della carta d’identità;
  • la fotocopia del codice fiscale.

Stesso discorso vale anche nel caso in cui l’auto-certificazione venisse compilata e sottoscritta per le opere di ristrutturazione e di riqualificazione di un edificio rurale a scopo abitativo, infatti anche in questo caso i documenti da allegare al certificato sono gli stessi.

Perché si può chiedere un’agevolazione al 4 o al 10 per cento? Da cosa dipende? La risposta è piuttosto semplice: se il lavori di ristrutturazione, per i quali si ha intenzione di fare domanda per ottenere un beneficio fiscale, riguardano una prima casa allora l’agevolazione è del 4%, se invece l’immobile oggetto delle opere di ammodernamento non è una prima casa lo sconto, al quale si può auspicare, è del 10%.

Agevolazione Iva: quando si applica e per quali casi

Anche se il sistema fiscale prevede la possibilità di offrire un’agevolazione nel versamento dell’Imposta sul valore Aggiunto per gli interventi di ristrutturazione volti a riqualificare un immobile, esistono delle eccezioni che riguardano:

  • l’acquisto di beni materiali e immateriali che vengono acquistati da un soggetto diverso rispetto a quello che è autorizzato ad eseguire i lavori;
  • l’acquisto di materiali che provengono direttamente dal committente;
  • sulle prestazioni professionali, non è previsto alcuno sconto per il versamento delle imposte;
  • lavori eseguiti secondo il contratto del subappalto, infatti in circostanze del genere la ditta subappaltata deve fatturare con un Iva al 22%.

L’autocertificazione, che dichiara che sussistono tutti i requisiti richiesti dalla legge per ottenere l’agevolazione fiscale, non deve essere consegnata ad alcun Ente istituzionale e non prevede nessun particolare adempimento. Tuttavia è necessario che l’intervento di ristrutturazione sia effettuato su immobili destinati ad essere utilizzati per scopi abitativi.

Questo tipo di agevolazione può essere richiesta ed ottenuta anche per gli interventi di ristrutturazione di appartamenti situati nei condomini o dei condomini stessi. In questo caso è necessario che la maggior parte degli appartamenti sia utilizzato a scopo abitativo.

Se un condominio vuole eseguire dei lavori di manutenzione, di tipo ordinario o straordinario, ha tutto il diritto di chiedere l’agevolazione fiscale e, in tal caso, il compito di compilare l’auto-certificazione spetta all’amministratore di condominio.

Modello di auto-certificazione per ottenere le agevolazioni Iva al 4 e 10 per cento

Se ti stia chiedendo come si compila una auto-certificazione per richiedere l’Iva agevolata per i lavori di ristrutturazione, sappi che esiste un modello precompilato. Si tratta di un fac-simile che può essere facilmente scaricato da Internet, in formato pdf, e stampato per poterlo completare, nelle parti mancanti, e sottoscrivere.

SCARICA QUI IL MODELLO PDF AUTOCERTIFICAZIONE IVA AGEVOLATA

Sul web, oltre al modello di auto-certificazione cartaceo, utile ad ottenere le agevolazioni fiscali del 4 e 10 per cento, che poi va completato a penna, esiste anche il modello per l’Iva agevolata al 10% detto editabile.
L’auto-certificazione editabile altro non è che un documento che può essere compilato in via telematica (online), per poi stamparlo o spedito tramite posta elettronica.

L’agevolazione Iva al 4 e 10 per cento può essere richiesta ed ottenuta sui beni e i materiali impiegati in una ristrutturazione edilizia eseguita rispettando un contratto di appalto. Per poter beneficiare di questo sgravio fiscale è però necessario che i materiali impiegati dalla ditta siano usati per l’ammodernando e la riqualifica dell’immobile e non per abbellirlo oppure ornarlo.

Rientrano nell’agevolazione fiscale del 4 e 10 per cento anche i lavori di restauro o di risanamento conservativo, ossia quelle opere di manutenzione che servono a ripristinare e rinnovare alcuni elementi di un edificio, mantenendo la stessa volumetria e la stessa sagoma dell’edificio originario.

Nello specifico, rientrano nel insieme di materiali e beni che possono essere assoggettati all’Iva agevolata dal 4% o del 10%: porte, finestre, sanitari, radiatori, caldaie, pompe di calore, termosifoni, impianti elettrici e idraulici.

Per quanto invece riguarda materiali come i pavimenti (interni ed esterni), i rivestimenti (es. carta da parati o piastrelle), i materiali inerti (come le tegole o i mattoni), i materiali d’acciaio questi non rientrano nel regime di agevolazione fiscale e pertanto sono assoggettati alla massima aliquota Iva del 22%.

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