Mepa, ecco cos’è e come funziona il mercato elettronico

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La Pubblica Amministrazione ha naturalmente bisogno di beni e servizi, da reperire di volta in volta per poter portare avanti i propri compiti, possibilmente a costi convenienti. Per farlo deve dunque interfacciarsi con il mondo produttivo, in modo da poter allacciare rapporti con le aziende tali da consentire il conseguimento di un elevato rapporto tra la qualità del bene o del servizio e il suo prezzo di vendita.

La strada scelta è quella del Mepa, acronimo di Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione. Andiamo dunque a vedere nel dettaglio di cosa si tratti.

Cos’è il Mepa

Il Mepa è un mercato elettronico, quindi virtuale, gestito dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF), il quale va a sfruttare la potenza dei mezzi telematici per raccordare la Pubblica Amministrazione al mondo produttivo.

Le varie amministrazioni pubbliche vi prendono il posto di acquirenti pronti a negoziare online la fornitura di beni e servizi da parte di aziende private. Ogni operazione viene poi ad essere siglata da contratti la cui validità viene garantita dalla firma digitale.

Come si può accedere al Mepa?

Naturalmente, per poter accedere al Mercato Elettronico Pubblica Amministrazione le imprese devono essere in grado di soddisfare una serie di requisiti. Ove esse siano abilitate possono procedere all’iscrizione seguendo la procedura prevista.

Una volta che essa sia stata completata l’impresa può accedere nella vetrina appositamente predisposta all’interno del sito, al fine di verificare la presenza di bandi, che sono suddivisi per categoria merceologica, adatti al proprio raggio di azione.

Una volta che ne sia stato individuato uno si può procedere a scaricarne la relativa documentazione per poter partecipare regolarmente alla gara.

Quali sono i vantaggi del Mepa?

L’istituzione del Mepa risponde a precise esigenze della Pubblica Amministrazione, che in tal modo può reperire ciò che serve a livello di beni e servizi potendo usufruire di una notevole platea di imprese cui rivolgersi potendo dettare le proprie condizioni.

I vari bandi proposti sono quelli sotto la soglia minima di 207mila euro, sopra la quale si deve attivare la cosiddetta gara europea prevista a livello comunitario.

Il vantaggio, però, è anche delle imprese che decidano di parteciparvi, le quali possono aderire ad un mercato molto vasto come quello rappresentato dalle aziende pubbliche.

Un vantaggio molto evidente per le piccole imprese, le quali avrebbero in caso contrario bisogno di attivarsi per farsi conoscere dalla controparte, con un notevole aumento dei costi gestionali.

Va anche sottolineato come le aziende che partecipano al Mepa siano obbligate a corrispondere il bene o il servizio per cui si propongono solo nel caso la gara sia caratterizzata dal cosiddetto Importo Minimo di Consegna.

Si tratta in pratica del limite cui il fornitore del bene o del servizio è obbligato a rispondere per quanto concerne l’effettuazione della consegna e le condizioni economiche (ad esempio l’inclusione delle spese relative alla installazione o al trasporto).

In caso di sua assenza l’azienda può valutare invece la convenienza o meno a fornire quanto richiesto dalla PA.

Come avvengono gli acquisti del Mepa?

Quando il Mepa si attiva, l’acquisto può avvenire in due distinte modalità:

1) l’ordine diretto di acquisto (ODA), che avviene direttamente sul catalogo prendendo spunto dalle proposte delle aziende;

2) la Richiesta di Offerta (RdO), nella quale le aziende pubbliche interessate possono provvedere ad allacciare contatto diretto con l’azienda iscritta e formulare una precisa richiesta, sulla base della propria particolare esigenza del momento.

Quali aziende possono iscriversi al Mepa?

Naturalmente non tutte le aziende possono iscriversi al Mercato Elettronico della Pubblica Amministrazione, ma solo quelle che sono in grado di rispondere a determinati requisiti.

Il primo dei quali non può che essere la regolare iscrizione alla Camera di Commercio. Le aziende possono anche decidere di federarsi al fine di partecipare al Mepa e aumentare la loro forza contrattuale e la capacità di rispondere positivamente alle varie richieste della PA. In particolare è ammessa l’aggregazione tra imprenditori individuali, anche artigiani, tra cooperative per la produzione di lavoro, tra società commerciali.
Devono poi essere soddisfatti requisiti di carattere professionale, ovvero l’iscrizione al Registro delle Imprese nel ramo di attività previsto in ogni bando di gara, il godimento della regolare certificazione antimafia, l’adempimento di tutti gli obblighi normativi in tema di sicurezza sul lavoro e la non esistenza di cause che possano comportare l’esclusione.
Infine va ricordata la capacità finanziaria, ovvero un fatturato nell’anno che ha preceduto l’iscrizione al Mepa tale da attestarsi sopra quota 25mila euro.

Come iscriversi al Mepa

Nel caso in cui l’azienda rispetti tutti i requisiti richiesti, si può quindi procedere senz’altro all’iscrizione al Mepa, la quale prevede un iter procedurale distinto in due fasi.

Nella prima, denominata Registrazione Base, sarà necessario indicare i dati personali relativi all’impresa e un indirizzo di posta elettronica. Inoltre si dovrà indicare l’ambito di apparenza (ovvero se si faccia parte dell’UE o meno), la partita IVA e indicare una password da associare al nome utente e formata da otto caratteri alfanumerici.

Esaurita questa prima fase si può quindi procedere con la seconda, ovvero l’Abilitazione Mepa fornitori, tesa appunto ad abilitarsi al bando prescelto. A portarla avanti sarà in questo caso il legale rappresentante dell’azienda, non senza prima essersi dotato di firma digitale.

In questa fase viene ad essere stampato dal sistema il cosiddetto documento di abilitazione, il quale dovrà essere sottoscritto in ogni sua parte e corredato di firma digitale, in modo da conferirgli valore legale.

Una volta che tutto ciò sarà stato fatto, non resta che inviare il documento alla Consip, ovvero la centrale che provvede agli acquisti per conto della Pubblica Amministrazione.

Proprio ad essa, infatti, spetterà il compito di verificare e valutare quanto consegnato, al fine di fornire la necessaria abilitazione. Soltanto una volta che la Consip avrà dato parere positivo l’azienda potrà effettivamente iniziare il suo percorso all’interno di un mercato virtuale che potrebbe offrirle notevoli possibilità di incrementare il proprio fatturato.

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