Richiesta anticipo TFR 2019. Requisiti per richiederlo

Richiesta anticipo TFR

Richiesta anticipo TFR

Il Trattamento di Fine Rapporto è un fondo in cui ogni mese viene destinata una parte dei compensi che spettano al lavoratore, che opera alle dipendenze di un datore di lavoro. A differenza di quello che potrebbe far intuire il nome, il TFR può essere richiesto in anticipo, purché sussistano determinati requisiti.

In ogni caso, al lavoratore che ha diritto all’anticipo del TFR può accedere solo al 70% della cifra complessiva del fondo.

Quali sono i requisiti per richiedere il TRF?

Il Trattamento di Fine Rapporto è la famosa liquidazione, essa spetta ad ogni dipendente al termine del rapporto di lavoro.

In seguito alla riforma del 2007, è previsto, per le aziende che hanno più di 50 dipendenti, la possibilità di decidere se accantonare il TFR nella sua totalità in un fondo aziendale o se destinarla ad alcuni fondi pensionistici, che possono essere scelti dal datore di lavoro o dai lavoratori stessi.

A proposito della possibilità da parte del lavoratore di chiedere l’anticipo del TFR è opportuno distinguere tra: l’anticipo del TRF che resta in azienda e l’anticipo del TRF del fondo pensionistico.

Nel caso in cui il lavoratore richieda l’anticipo del TFR che è stato accantonato in azienda, egli si vede riconosciuta, dalla legge italiana, la possibilità di esercitare questo diritto. Tuttavia, è necessario che sussistano alcuni requisiti quali:

  • la motivazione per la quale il dipendete ha bisogno di quella somma di denaro;
  • aver prestato almeno 8 anni di servizio presso l’azienda;
  • non chiedere più del 70% del valore del fondo.

Per quanto riguarda le ragioni che permettono ad un dipendente la possibilità di avere una parte del TFR, queste riguardano:

  • le spese relative all’acquisto di una prima casa, per sé stessi o per un proprio figlio;
  • le spese che riguardano importanti cure mediche per sé stessi o per un familiare a carico, purché i problemi di salute siano certificati da una struttura pubblica;
  • le spese per affrontare i lavori condominiali che riguardano sempre e solo la prima casa;
  • le spese durante il congedo parentale o durante un congedo di formazione (anche aziendale).

Per chiedere un anticipo sul TFR che resta in azienda è possibile presentare la domanda una sola volta durante tutto il periodo di lavoro e la ditta può accettare tale richiesta solo limitatamente al 4% del totale dei suoi dipendenti.

Se, invece, il lavoratore assunto con contratto di lavoro subordinato decide di richiedere una anticipo sul TFR che è stato destinato ad un fondo pensioni, egli non ha alcun limite al numero di domande che può effettuare durante gli anni di servizio. Inoltre, l’anticipo viene calcolato sulla base della cifra maturata fino a quel momento e non solo sulla quota del TFR.

Il dipendete che richiede l’anticipo sul fondo di fine servizio, che è stato accantonato in un fondo pensioni, può fare domanda per un valore che raggiunge anche il 75%, quindi il 5% in più rispetto al TFR che resta in azienda.

Le motivazioni per le quali un lavoratore può chiedere un anticipo sul Trattamento di Fine Rapporto sono sempre le stesse:

  • acquistare o ristrutturare la prima casa;
  • spese da sostenere per questioni mediche personali o per i propri figli;
  • spese durante il congedo parentale o durante un congedo di formazione (anche aziendale).

In situazione come queste, ossia la richiesta di anticipo del TFR per la quota accantonata in un fondo pensionistico, occorre che siano trascorsi almeno 8 anni dall’inizio del rapporto di lavoro con l’azienda. In particolare, allo scadere dell’ottavo anno di servizio, il lavoratore può chiedere un anticipo del 30% sul TFR.

Sono previsti anche altri casi in cui è possibile richiedere il Trattamento di Fine Rapporto in anticipo rispetto alla conclusione del rapporto di lavoro, e tali circostanze si verificano per:

  • la costruzione di una nuova casa in proprio, purché sia la prima abitazione intestata al lavoratore (si prendono in considerazione anche le abitazioni intestate a persone che fanno parte dello stesso nucleo familiare);
  • la partecipazione ad una cooperativa, per la quale è necessario partecipare con una somma di denaro;
  • nel caso in cui si vende la prima casa e il ricavato viene utilizzato per acquistare un altro appartamento e si ha bisogno di un’ulteriore somma di denaro.

In quest’ultimo caso, al lavoratore spetta il dovere di dimostrare che il denaro ottenuto dalla vendita della prima casa sia stato interamente utilizzato per l’acquisto della nuova abitazione.
Per l’acquisto di una nuova casa, la richiesta può essere fatta una sola volta, tranne nell’ultima fattispecie appena descritta.

Per quanto invece riguarda la richiesta del TFR anticipato per le spese mediche, è prevista un’eccezione alla regola per la quale è possibile fare domanda una sola volta durante il rapporto di lavoro, infatti, nel caso in cui le condizioni di salute, del lavoratore o di un suo familiare, dovessero aggravarsi (è necessario un documento che attesti il peggioramento del paziente) il dipendente ha l’opportunità di chiedere più volte l’anticipo del fondo.

Anticipo TFR 2019: novità per i dipendenti pubblici

Con il D.L. numero 185 del 2008 è possibile anche per i dipendenti pubblici chiedere l’anticipo del TRF.

Tuttavia, ad oggi, ancora non sono state rese note le modalità, i requisiti e le condizioni che permettono ai dipendenti della Pubblica Amministrazione di richiedere ed ottenere il TFR.

Purtroppo l’estensione del diritto di chiedere ed ottenere l’anticipo de Trattamento di Fine Rapporto, per i dipendenti delle PA, è ancora lacunosa, infatti:

– l’INPS non permette ai dipendenti delle PA di accedere al fondo pensionistico TFR. Le ragioni che hanno indotto l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale a non accettare le richiese di anticipo, da parte dei dipendenti pubblici, sono legate ad un accordo quadro nazionale con l’ARAN e con le organizzazioni sindacali. Secondo questo accordo viene stabilito che le questioni relative all’anticipo del TFR devono essere decise con una modifica del contratto collettivo, tutti ciò per evitare che si verifichino squilibri nella finanza pubblica.

– l’Altroconsumo, ossia la prima associazione di consumatori del Bel Paese, stabilisce che è possibile richiedere l’anticipo del TFR anche per i dipendenti pubblici purché sussistano due requisiti, ossia essere stati assunti entro il 30 maggio del 2000 per i contratti di lavoro a tempo determinato oppure dal 1 gennaio 2001 per i dipendenti che hanno firmato un contratto di lavoro a tempo indeterminato.

– l’Anticipo del TFS, ossia il Trattamento di fine servizio, che per i dipendenti del settore pubblico può essere richiesto solo all’atto del pensionamento e mai in via anticipata.

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