
Attenzione a questi 9 farmaci, rischi una grave malattia-metanews.it
Occhio a questi farmaci, il rischio è di sviluppare una patologia del fegato. Che cosa spiegano gli esperti, in proposito
I farmaci rappresentano senza dubbio uno dei traguardi più rivoluzionari della medicina moderna: hanno ridotto la mortalità, cambiato il destino di intere patologie, migliorato la qualità della vita di milioni di persone. Tuttavia, il confine tra beneficio terapeutico e rischio per la salute è più sottile di quanto si pensi. Basta sfogliare un qualsiasi bugiardino per rendersene conto: elenchi interminabili di controindicazioni, effetti collaterali e avvertenze.
Leggerli, a volte, può arrecarci uno stato di preoccupazione e ansia, che difficilmente tende a svanire. E non è solo una questione teorica. Sempre più esperti richiamano l’attenzione su un problema sottovalutato: l’abuso, anche inconsapevole, di farmaci può trasformare un alleato in un potenziale nemico silenzioso.
In particolar modo, a destare maggiore preoccupazione è il fegato, organo deputato a metabolizzare gran parte dei principi attivi, che può trovarsi sovraccarico e incapace di smaltire ciò che riceve ogni giorno.
Recenti studi identificano nove farmaci tra i principali responsabili di danni al fegato, soprattutto se assunti con eccessiva frequenza o senza adeguata supervisione medica.
L’allarme degli esperti: ecco quali sono i 9 farmaci che danneggiano il fegato se assunti troppo frequentemente
Negli ultimi decenni, il fenomeno del danno epatico indotto da farmaci è diventato un tema di crescente preoccupazione per medici e ricercatori. Se ne parla ancora troppo poco, ma i numeri parlano chiaro: il fegato è sempre più sotto attacco. Il fegato svolge una funzione cruciale: filtra, metabolizza e smaltisce tutto ciò che introduciamo attraverso la bocca.

Tuttavia, quando è sottoposto a carichi eccessivi o a molecole particolarmente aggressive, può iniziare a mostrare segni di sofferenza, che vanno dalla semplice infiammazione a forme gravi di insufficienza epatica.
Secondo un’indagine pubblicata su Toxicology Reports, vi sarebbero nove farmaci che, più di altri, vengono associati a episodi di tossicità epatica. Il paracetamolo, per esempio, se assunto in dosi elevate o per periodi prolungati, può provocare necrosi epatica anche in individui sani.
I FANS, tra cui ibuprofene e nimesulide, utilizzati per dolore e infiammazioni, possono compromettere le cellule epatiche, specie se combinati con alcol o altri farmaci. L’aspirina, comunemente considerata “sicura”, può creare problemi in soggetti predisposti, soprattutto se usata in automedicazione.
Altri farmaci sotto osservazione includono il metotrexato, utilizzato nei trattamenti oncologici e reumatologici, e i corticosteroidi, spesso somministrati per lunghi periodi. Entrambi alterano profondamente il metabolismo epatico. L’isoniazide, terapia standard contro la tubercolosi, è un altro noto epatotossico, così come le tetracicline, antibiotici di ampio utilizzo. Infine, anche l’alotano, un anestetico ormai poco diffuso, può causare gravi reazioni epatiche in alcuni pazienti.
Gli esperti invitano alla prudenza: nessun allarmismo, ma maggiore consapevolezza. I farmaci sono strumenti potentissimi e, come tali, devono essere maneggiati con attenzione. La regola d’oro rimane sempre quella di non abusarne, non improvvisare e monitorare sempre lo stato del fegato in caso di terapie prolungate.