
Quanto costa aprire una casa vacanze e quanto si guadagna - Metanews.it
Tutto quello che c’è da sapere, e i documenti da preparare, per aprire una casa vacanze: quanto si guadagna davvero.
Aprire una casa vacanze rappresenta una delle opportunità più redditizie nel settore turistico italiano, ma per gestirla correttamente è fondamentale conoscere le normative e gli adempimenti burocratici necessari.
Grazie alla diffusione del turismo domestico e internazionale, molti proprietari di immobili ubicati in località strategiche stanno valutando di trasformare le proprie case in strutture ricettive temporanee, capaci di generare entrate significative. Vediamo quindi tutto ciò che serve sapere per avviare una casa vacanze in regola, con una panoramica aggiornata e dettagliata.
I requisiti essenziali per aprire una casa vacanze in Italia
Per intraprendere questa attività, è indispensabile comprendere che una casa vacanze si differenzia nettamente da un albergo o da un bed & breakfast, poiché non prevede servizi come la reception h24 o la colazione inclusa. L’offerta consiste nella disponibilità di un immobile arredato, destinato a soggiorni di breve durata. Le normative variano leggermente da regione a regione, ma alcuni requisiti generali sono sempre obbligatori:
- L’immobile deve essere agibile e conforme alle normative vigenti in materia di impiantistica e servizi igienico-sanitari, senza abusi edilizi.
- Devono essere presenti dotazioni minime quali: letti e materassi in buono stato, cucina attrezzata con frigorifero e piano cottura, bagno completo di wc, doccia o vasca, specchio e acqua calda, riscaldamento (obbligatorio in alcune regioni), armadi, tavolo, sedie e, se offerti, biancheria.
- Alcune regioni richiedono anche la presenza di un kit di pronto soccorso e un estintore.
Per quanto riguarda il gestore, è necessario che sia maggiorenne, cittadino italiano, europeo o titolare di permesso di soggiorno valido, senza condanne che precludano l’attività e in possesso dei requisiti morali richiesti per le attività commerciali. Nonostante non sia richiesto il possesso di una licenza tradizionale, aprire una casa vacanze in Italia implica necessariamente la presentazione della Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune competente. Questo documento è obbligatorio anche in caso di gestione non imprenditoriale. Ulteriori adempimenti indispensabili includono:
- Iscrizione alla Camera di Commercio, obbligatoria solo per attività gestite in forma imprenditoriale.
- Registrazione al portale Alloggiati Web della Polizia di Stato, fondamentale per la comunicazione telematica dei dati degli ospiti entro 24 ore dall’arrivo.
- Ottenimento del Codice Identificativo Regionale (CIR), richiesto in quasi tutte le regioni e necessario per la pubblicazione sui principali portali turistici come Airbnb e Booking.
L’iter burocratico può differire leggermente in base alla regione di appartenenza, pertanto è importante consultare le specifiche normative locali per evitare sanzioni. La gestione di una casa vacanze può essere svolta sia in forma imprenditoriale che non imprenditoriale. Nel primo caso, bisogna adempiere a obblighi fiscali quali l’iscrizione al Registro delle Imprese, apertura della partita IVA e dichiarazione dei redditi come attività d’impresa. Inoltre, è previsto l’obbligo di segnalazione telematica per la pubblica sicurezza e la possibilità di stipulare contratti o scritture private, consigliate per soggiorni superiori ai 30 giorni.

Dal punto di vista amministrativo, oltre alla presentazione della SCIA, bisogna garantire il rispetto dei requisiti strutturali e igienico-sanitari, comunicare e pubblicare il listino prezzi, e iscriversi al registro regionale delle strutture ricettive, ove previsto. Chi gestisce la casa vacanze in modo non imprenditoriale, invece, può farlo senza partita IVA, purché rientri nei limiti di occasionalità indicati dalla normativa regionale, ma deve comunque comunicare i redditi percepiti e effettuare la comunicazione obbligatoria al Comune. I documenti indispensabili per essere in regola comprendono il titolo di possesso dell’immobile, la planimetria, il certificato di agibilità, la conformità degli impianti, la SCIA e la domanda per il CIR se richiesta.
I costi per aprire e mantenere una casa vacanze possono variare sensibilmente: da una spesa iniziale di almeno 1.500 euro fino a superare i 10.000 euro, a seconda dello stato dell’immobile e dei servizi offerti. La gestione annuale può oscillare tra 2.000 e 8.000 euro, a cui si aggiungono le commissioni dei portali di prenotazione. Non basta semplicemente mettere a disposizione un immobile per garantirsi un’attività redditizia. La posizione geografica rappresenta un elemento cruciale: un alloggio situato in centro storico, con vista mare o in zone montane panoramiche ha maggiori probabilità di attrarre turisti. Anche la vicinanza a servizi come parcheggi, negozi e ristoranti è un valore aggiunto.
La cura nell’arredamento, la funzionalità delle modalità di prenotazione e comunicazione, la puntualità nel check-in e check-out, nonché una gestione attenta dei prezzi in base alla stagione e alla concorrenza, contribuiscono all’ottimizzazione della redditività. La qualità dell’esperienza offerta al cliente, in termini di comfort e servizi, è oggi più che mai determinante per il successo di una casa vacanze.