Taglio bollette: chi ne beneficerà e a quanto ammonterà

Le misure del Governo aiuteranno principalmente i soggetti in difficoltà economica. Ecco quali e a quanto ammonterà il taglio bollette.

Bollette

La minaccia dell’aumento dei prezzi delle bollette è sventata, grazie a un intervento “significativo”. Ciononostante, rimarrà la pressione al rialzo, quantomeno fino a marzo 2022. Il giorno seguente le scelte intraprese sul taglio bollette stabilite dall’esecutivo, Stefano Besseghini, numero uno dell’Autorità per l’energia Arera, spiega l’effetto atteso, a margine della relazione annuale alla camera. Le conseguenze – ha spiegato – saranno evidenti martedì, quando diffonderà l’aggiornamento trimestrale delle tariffe, ma senza ombra di dubbio sarà ragguardevole. Un po’ come la precedente occasione: c’era un 20 per cento di variazione, poi andata a 9,9 per cento e qualcosa di rilevante sarà messo a segno pure in tale circostanza.

Taglio bollette: i rischi extra-spese

A fronte del passaggio cruciale, la pressione al rialzo dei prezzi è destinata a durare. Difatti, i forward sulla relativa crescita per quanto concerne l’energia danno un’evoluzione piuttosto costante fino al primo trimestre 2022, dopodiché Besseghini immagina di assistere a una ricollocazione in basso, mediante l’avvio del Nord Stream 2 e dell’opportunità di superare la presente fase di scarsità dell’energia, di gas nello specifico, patita a livello europeo.

Seppur accettata e condivisa, la transizione – ha proseguito – rischia di porre dinanzi a extra-spese, potenzialmente in grado di incidere significativamente sulle categorie più deboli. È questo il tema della ‘transizione giusta’, a cui pure la Commissione europea dedica apposito spazio nella declinazione dei nuovi traguardi fissati dell’European Green Deal.

Nel frattempo, le operazioni definite giovedì andranno a riguardare ciascun cliente, sia quello nel mercato libero sia quello rimasto nel mercato tutelato. Il Governo ha annunciato le mosse per sterilizzare, perlomeno parzialmente, gli incrementi previsti nei mesi a venire, soprattutto provocati da determinati squilibri nei mercati internazionali dell’energia.

Squilibri che si aggiungono a uno storico fardello, tipicamente italiano, vale a dire quello legato agli oneri di sistema, rei di incidere circa la misura di un quarto sulla bolletta. E saranno proprio coloro che l’esecutivo provvederà ad azzerare per il quarto trimestre 2021. Una mossa d’emergenza rivolta sostanzialmente a tutte le piccole e piccolissime imprese con potenza impegnata fino a 16,5 kW e a 29 milioni di utenze, in pratica l’intero bacino delle famiglie.

A chi sono indirizzate le azioni più radicali

Altre azioni, più radicali, attengono ai nuclei familiari in difficoltà economiche, ovvero:

  • con ISEE inferiore a 8.265 euro annui;
  • numerosi (almeno quattro figli per un ISEE massimo di 20 mila euro annui);
  • percettori di reddito o pensione di cittadinanza;
  • con utenti in gravi condizioni di salute, che si avvalgono di dispositivi elettromedicali.

La copertura fa riferimento a quei tre milioni di utenze che già attualmente godono del bonus sociale elettrico, cioè di uno sconto in bolletta che dal 2021 viene concesso in automatico, senza la necessità di presentare apposita domanda. In particolare, per i suddetti complessi familiari sono tendenzialmente azzerati gli effetti del futuro aumento della bolletta.

Finora i dettagli non sono stati comunicati, ma secondo Marco Vignola, responsabile energia per Unione nazionale consumatori (Unc) l’esecutivo ricorrerà a un incremento del bonus, tale da compensare il rincaro sancito. Di quanto l’incentivo schizzerà verso l’alto? Lo scopriremo nel corso di settimana prossima, nel momento in cui Arera pubblicherà anche l’aggiornamento tariffario per l’ultimo trimestre dell’anno.

Agevolazione sul gas

Nell’ambito del gas le istituzioni governative hanno elaborato un’agevolazione pressoché identica per i nuclei svantaggiati che usufruiscono del bonus gas, pari a circa due milioni e mezzo di utenze, mentre per tutti gli altri è decretata una decurtazione dell’IVA. Adesso è al 10 per cento fino a 480 metri cubi di consumo all’anno, quindi salta al 22 per cento. Con l’intervento dell’esecutivo l’aliquota passa per chiunque al 5 per cento con oneri di sistema azzerati.

Il punto – ha rimarcato Vignola di Unc – è che consistono in misure tampone. Dal canto loro, reclamano da tempo una riforma degli oneri generali di sistema. Inoltre, lo stesso ministro Cingolani ha auspicato una manovra strutturale.

Le soluzioni suggerite da Unione nazionali consumatori sono molteplici, ad esempio eliminare totalmente certi oneri, come quello sul decommissioning del nucleare, oggi a spesa dei consumatori, e di spostare il 95 per cento sulla fiscalità generale. Lo smantellamento degli impianti nucleari è dato dall’insieme di azioni da porre in atto nei tempi successivi alla cessazione del servizio degli impianti elettronucleari. In genere, il fine è di giungere alla demolizione completa di un impianto con la rimozione di qualunque vincolo, legato alla presenza di sostanea radioattive ed alla restituzione del sito per scopi differenti.

Invocato uno sfoltimento

Tornando alle bollette, Vignola ritiene occorra procedere a una corposa operazione di sfoltimento, tale da lasciarne appena tre: l’onere che finanzia il bonus sociale, che, al contrario, crede vada aumentato; quello che sovvenziona la ricerca cosicché l’efficienza energetica compia progressi; quello che aiuta i soggetti più isolati, che, diversamente, si troverebbero a saldare bollette insostenibili.

Le stime del taglio bollette

Parecchie stime stanno circolando in merito all’ammontare delle misure già introdotte dal governo Draghi. Stando alle rilevazioni effettuate da Facile.it, soltanto annullando gli oneri di sistema ciascuna famiglia risparmierà circa 10 euro tra luce e gas, ma un peso essenziale sarà esercitato dal taglio dell’Iva: potrebbe assicurare un risparmio trimestrale superiore a 60 euro.

Unc si occupa, invece, del conteggio su base annuale. Togliere gli oneri si tradurrebbe in un contenimento della spesa di 112 euro, che però verrebbe vanificato dall’aumento fissato di 225 euro. Insomma, la bolletta – ha spiegato Vignola – salirebbe ugualmente di 112 euro. Pure ad avviso di Unc le manovre avranno ripercussioni di gran lunga maggiori sul gas con un risparmio di 150 euro. Eppure, permane un disagio: se il rincaro sarà davvero del 30 per cento come prospettato dal premier Mario Draghi, a fine anno le famiglie avranno in media scucito 158 euro aggiuntivi.

 

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