Ieri, giovedì 28 ottobre, si è diffusa una notizia: il Governo vuole togliere la Carta del docente che permette di spendere 500 euro all’anno ai professori di ruolo nella scuola che in ogni anno scolastico sfruttano questo compenso per acquistare fra l’altro libri, hardware, software, riviste, ingressi nei musei, biglietti per eventi culturali, teatro e cinema o per iscriversi a corsi di laurea e master universitari, a corsi per attività di aggiornamento, svolti da enti qualificati o accreditati presso il Ministero dell’Istruzione. La Carta del docente, è una iniziativa intrapresa dal Ministero dell’Istruzione già nel 2016, quando fu ufficializzata la legge Buona Scuola. É stata istituita la Carta Elettronica con l’obiettivo di agevolare l’aggiornamento e la formazione dei docenti delle istituzioni scolastiche. Un compenso che, semmai fosse stata accolta l’idea di eliminarla, sarebbe stato tolto a circa 700 mila docenti.
L’idea del Ministro Patrizio Bianchi era quella di assorbire la carta docente all’interno del MOF e destinare i fondi per la valorizzazione della professionalità dei docenti così come previsto dal PNRR. Il Ministro voleva premiare i docenti più bravi, cioè coloro che sono dediti all’insegnamento, all’impegno nella promozione della comunità e la cura nell’aggiornamento professionale continuo. Il tutto sarebbe confluito in un fondo, ma bisognava avere l’ok da parte dei sindacati.
Retromarcia Governo: la Carta del docente rimane
La notizia di annullare la Carta del docente ha allarmato tutti, ma secondo orizzontescuola il Governo ha fatto retromarcia. Le ultime novità, dopo il Consiglio dei Ministri, dicono dunque che non sarà cancellata. La norma sulla carta del docente, contenuta nella bozza entrata in riunione, sarebbe stata stralciata. Il sottosegretario all’Istruzione Rossano Sasso ha spiegato che piuttosto si dovrebbe lavorare per estendere la carta del docente anche ai precari.
Movimento 5 Stelle e Italia Viva si oppongono
Secondo le indiscrezioni, sarebbero stati il Movimento 5 Stelle e Italia Viva i partiti ad apporsi fortemente all’eliminazione. Dopo le vicissitudini relative alla caduta del Governo Conte, addirittura grillini e renziani si sono trovati a combattere insieme per mantenere la Carta del docente. Nonostante la proposta iniziale sia stata letteralmente eliminata, pare comunque che resterà in piedi l’idea di valorizzare la professionalità dei docenti e sarà portata avanti proprio dall’attuale Ministro Patrizio Bianchi. Resta da vedere in che termini e bisogna capire da dove saranno prese le risorse.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.