Con la pandemia di Covid, il Governo ha fermato una montagna di cartelle esattoriali (una cinquantina di milioni di notifiche) sul trampolino di lancio: gli italiani, economicamente provati dalla pandemia, non avrebbero retto. Ma ora che si sta sconfiggendo il coronavirus, le cartelle sono in partenza. Di qui la questione: il rischio è quello di sovraccaricare molti cittadini italiani, già alle prese con precedenti debiti col Fisco o di altra natura.
A tale proposito, interviene il Centro studi di Unimpresa sui ruoli esattoriali e sugli arretrati fiscali che l’Agenzia delle Entrate deve recuperare. Per tasse non pagate. Più multe e bolli auto e tanto altro.
Attenzione: il 78% delle vecchie cartelle fiscali è fatto di cartelle di importo inferiore a 1.000 euro: sono 178 milioni di posizioni per un totale di 56 miliardi di euro. Ma 400 miliardi su complessivi 999 miliardi accumulati alla fine del 2020 è difficilmente incassabile.
Perché? Facile: l’italiano che riceve la cartella è già strapieno di pagamenti di ogni genere da onorare per fine mese. Sì, può pagare a rate le tasse della cartella esattoriali, ma questi addebiti mensili vanno a sommarsi ad altre rateazioni di altre cartelle, che si uniscono ad altri debiti con banche e finanziarie.
Il 55% dei 16 milioni di nuove cartelle fiscali emesse ogni anno viene recuperato dopo molto tempo e solo in minima parte.
Così, lo Stato deve impegnarsi parecchio per recuperare il credito. Ma il costo di recupero è spesso superiore al beneficio ottenuto dall’incasso finale da parte dell’Erario. In più, il Covid ha dato una mazzata letale a molti italiani.
Cartelle esattoriali: ecco chi sono debitori
Quanti e chi sono i contribuenti in debito col Fisco? 18 milioni: di questi, 15 milioni persone fisiche, mentre i restanti 2,8 milioni imprese. Fra morti e aziende fallite, già ci sono 285 miliardi di fatto irrecuperabili. Lo Stato spende a vuoto.
Stupisce infine che si vada a caccia di importi sotto i 1.000 euro: pesci piccoli e indifesi. I grandi evasori, quelli che fanno ammanchi giganteschi, sono perseguiti con la dovuta energia?
Il Governo Draghi pensa a una quarta rottamazione delle cartelle e a una riforma del Fisco. Per gli analisti del Centro studi di Unimpresa, occorre una scelta di campo netta e definitiva che consentirebbe, di fatto, una volta varata la riforma, di far ripartire da zero il rapporto tra Stato e contribuente, in una chiave finalmente e definitivamente basata sui principi di correttezza e trasparenza.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.