Ecco cosa fare per non farsi svuotare il conto con la truffa PostePay

La truffa Postepay ha già colpito tanti utenti. Per non fare la stessa fine, ecco quali precauzioni faresti bene ad adottare.

Postepay

Truffa Postepay: ecco la nuova minaccia dalla quale bisogna sapersi difendere. Se avete subito questa pratica scorretta, la magra consolazione è che non siete gli unici. Difatti, già parecchi utenti hanno riscontrato il medesimo disagio. E, poiché prevenire è meglio che curare, ora andremo a soffermarci nello specifico sulle strategie da adottare per evitare brutte sorprese.

Truffa PostePay: la storia

Verso la fine del 2003, il gruppo Poste Italiane ha per la prima volta lanciato sul mercato, attraverso una società spin-off, la carta Postepay e oggi ne esistono molteplici versioni. Lo strumento di pagamento può essere utilizzato ovunque in Italia presso i POS e gli ATM dei circuiti Postamat, Maestro, Visa Electron, all’estero presso POS e ATM dei circuiti MasterCard/Maestro/Cirrus e Visa/Visa Electron, nonché sui siti web – che accettano carte Visa e MasterCard – e in qualsiasi ufficio postale italiano, mediante il circuito Postamat.

Con il sistema di transazioni è possibile pagare in tutti gli esercizi aderenti ai circuiti MasterCard/Maestro e Visa/Visa Electron senza commissioni. Per convalidare l’operazione occorre firmare la ricevuta stampata dal dispositivo. Qualora, invece, sia implementata la funzione contactless, sotto una certa soglia non sono richiesti PIN o firme.

Le caratteristiche

La carta Postepay si rivela decisamente agevole e vantaggiosa, alla portata di tutti, pure perché la versione Standard non implica l’apertura di un conto corrente e nemmeno di un c/c d’appoggio. Solo il modello Postepay Evolution (5 milioni e 400 mila utenti già attivi in Italia) è collegato a un conto ed essendo provvisto di IBAN può pure ricevere alcuni tipi di bonifici e accrediti.

I fruitori lo usano praticamente dappertutto. In particolare, trova ricorso per gli acquisti sulle piattaforma e-commerce, tanto da interessare il 35 per cento delle transazioni su internet. Ciò per via dell’accredito immediato in seguito alla ricarica, al suo moderato costo d’acquisto e all’affiliazione ai circuiti MasterCard (Evolution) e Visa (Standard). Per ricaricare è sufficiente recarsi in un qualunque ufficio postale se si desidera ricorrere ai contanti, oppure negli ATM Postemat di Poste italiane addebitandone l’importo su carte del circuito abilitato (MasterCard, Maestro, Visa e Visa Electron), da ricevitorie SISAL abilitate o tramite il portale poste.it.

I rischi

I maggiori rischi associati alla carta Postepay riguardano i tentativi di malintenzionati di carpire i dati riservati, usufruendo di raggiri o artifizi: utenza, password, codici di accesso, dispositivi e/o ulteriori dati della carta di pagamento.

La truffa Postepay più frequente prevede che il cliente, intenzionato a eseguire un’operazione di accredito sulla rispettiva carta mediante ATM, venga indotto a provvedervi verso una carta intestata ad una terza parte.

Come riconoscere la truffa Postepay

In tale occasione, però, le modalità differiscono. Nello specifico, migliaia di clienti sparsi lungo l’intera penisola hanno rilevato addebiti non autorizzati. Si tratta, fortunatamente, di piccole cifre, dai 4 agli 8 euro, peccato che la transazione accada ripetutamente fino a 10 volte nell’arco di 24 ore, giungendo a sottrarre in media sui 30-40 euro per ciascun cliente. C’è, però, chi ha subito danni ancora più consistenti, fino ai 60-70 in una singola giornata.

Innanzitutto, è bene rammentare un aspetto: Poste e Postepay non chiedono mai i dati riservati come:

  • nome utente;
  • password;
  • codici di sicurezza per completare una transazione (es. il codice OTP-One Time Password inviato via sms).

Le società non mandano mai messaggi del genere, in nessuna modalità, né via sms, e-mail, chat di social network od operatori di call center, e per alcuna finalità. Laddove qualcuno, pure presentandosi in veste di operatore di Postepay o Poste Italiane, dovesse contattare per accedere a tali informazioni, è sicuro che si tratta di un tentativo di frode, dunque non vanno fornite a nessuno, nemmeno al miglior affabulatore (che nasconde secondi fini).

Come difendersi

Per scongiurare l’eventualità di cadere in simili trappole e difendersi dalle truffe ci sono piccoli accorgimenti da osservare, ciascuno di essi davvero essenziale:

  • togliere il metodo di pagamento di Postepay eventualmente collegata ad ApplePay o GooglePay, dove potrebbero aver luogo dei pagamenti non autorizzati, anche senza la carta associata al metodo di pagamento per i servizi digitali;
  • non rispondere mai a chiamate, sms, e-mail o chat da call center dove vengono chiesti i codici personali;
  • verificare in maniera scrupolosa l’attendibilità di un messaggio di posta elettronica prima di aprirlo, accertando che il mittente sia effettivamente colui che sostiene di essere. Prestare attenzione al modo in cui è scritto l’indirizzo da cui l’e-mail è arrivata e non scaricare nessun allegato, prima di aver ottenuto conferma che il mittente sia noto o ufficiale;
  • non cliccare sul link contenuto nelle e-mail sospette. Se così fosse, non autenticarsi sul portale falso e chiudere immediatamente il browser.

Come segnalare la truffa Postepay

Per segnalare la truffa PostePay, si prega di rispettare i seguenti passaggi:

  • bloccare subito la carta Postepay, chiamando dall’Italia il numero verde 800.003.322 e, dall’estero, lo 39.02.82.44.33.33. Entrambi i numeri sono attivi 24 ore su 24;
  • qualora insorgano sospetti o dubbi, segnalare immediatamente eventuali e-mail di phishing di Poste Italiane, inoltrandole all’indirizzo antiphishing@posteitaliane.it;
  • cestinare le mail e cancellarle pure dal cestino;
  • ricorrere all’applicazione per usufruire del servizio gratuito di push notification e ricevere notifiche in tempo reale sulle operazioni di pagamento compiute tramite il conto corrente e le carte. Oppure attivare il servizio SMS alert sul telefono cellulare, gratuito per i pagamenti su app e siti internet;
  • laddove dovessero permanere dei dubbi, è comunque possibile contattare Poste Italiane, sempre all’indirizzo antiphishing@posteitaliane.it, fornendo i dettagli della comunicazione sospetta. In alternativa, comporre il numero gratuito, attivo h24, 800.003.322.

Come ottenere il rimborso

Se, una volta subita la truffa, si intende avanzare domanda di rimborso, serve ottemperare a ulteriori step. Tanto per cominciare, occorre inoltrare alla polizia postale o alle forze dell’ordine regolare denuncia, allegando una lista dei movimenti sulla relativa carta con le operazioni fraudolente.
Dunque, recarsi in un ufficio postale per dare avvio alla pratica di rimborso con l’apposito modulo da compilare, al quale allegare i seguenti documenti:

  • copia della denuncia effettuata presso le forze dell’ordine;
  • documento o numero di blocca della carta oggetto della truffa;
  • copia della lista dei movimenti facendo riferimento a quelli sconosciuti;
  • una lettera dove presentare sinteticamente i motivi della domanda di rimborso, specificando il giorno e l’ora in cui è avvenuta la truffa Postepay e l’importo sottratto indebitamente.
Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.