Green pass e vaccini, il conflitto sociale esclusività italiana

La situazione in Italia sta degenerando tra persone vaccinate e non vaccinate.

green pass
Green pass, ormai nei bar, sui social e perfino nei talk show in TV non si parla di altro che non sia certificato verde e il vaccino. Non si parla nemmeno degli imminenti ballottaggi delle elezioni amministrative.
E nemmeno dell’aumento di benzina, gas, luce e così via.
No, l’unico argomento è quello. E siamo arrivati al conflitto sociale, perché i vaccinati guardano in cagnesco i non vaccinati, li chiamano ignoranti, li accusano di essere potenziali untori.
E i non vaccinati rivendicano la libertà di scelta, accusando i vaccinati di essersi piegati al sistema.
Polemiche che a volte sfuggono al controllo ed escono fuori dalla decenza.

Vaccinati e non vaccinati non sono tutti uguali

Spesso si arriva a confondere tutto e tutti. E così si rischia una confusione totale.
Ci sono vaccinati che hanno completato il ciclo perché impauriti dal Covid o con parenti fragili a casa. C’è chi lo ha fatto perché era stato già obbligato per via del lavoro. Poi c’è chi lo ha fatto perché doveva andare in vacanza questa estate. E ancora, chi non ha voluto rinunciare a ristoranti, bar, teatri, cinema e così via. E naturalmente ci sono anche i vaccinati che hanno scelto di farlo con spirito sociale.
Capitolo non vaccinati su cui le distinzioni sono altrettanto varie. C’è chi non si vaccina per paura del vaccino. Chi ha la fobia degli aghi. Chi crede che il Covid non sia una cosa grave. E poi ci sono quelli contro il sistema, che vedono nel vaccino una limitazione delle libertà. Infine, ci sono i no vax.
Sia per i vaccinati che per i non vaccinati, tutte le posizioni sono assolutamente legittime. Nessuno può essere discriminato qualunque sia la sua scelta.

Il conflitto sociale tra favorevoli e contrari al Green pass

Ma nella realtà dei fatti c’è qualcosa che non torna. Non c’è chat o post sui social, che non ha decine di commenti sotto in cui le accuse reciproche sforano i limiti della decenza.
I vaccinati accusano i non vaccinati di essere untori. I non vaccinati fanno lo stesso al contrario, sostenendo che con il Green pass il vaccinato non è certo immune dal prendere il Covid.
Due correnti di pensiero diverse.
Entrambe spinte dalle informazioni che ognuno recupera sul web, in TV o sui giornali.
Due posizioni entrambe legittime come pensiero.
I vaccini fanno male, sono sperimentali, non sono sicuri, danno una marea di effetti collaterali. E anche se si cerca di smorzare queste polemiche che sono alla base del mancato vaccino di molti, la scienza non è arrivata con certezza a smorzare quelle che sono forse false credenze, ma che mettono paura.
Il vaccino fa prendere la malattia in misura meno grave, non fa morire, non porta in terapia intensiva, tutti vaccinati significa luogo sicuro.
Anche queste possono essere considerate credenze popolari, perché anche su questo sicurezza al 100% la scienza non l’ha data.
E anche la comunicazione di chi avrebbe dovuto rasserenare gli animi in questi mesi non è stata capace di farlo.

Tutte le cose che minano la serenità nella popolazione

La comunicazione dicevamo, questa la cosa che ha portato a quello che a tutti gli effetti è un conflitto sociale.
Alcuni esempi chiariranno meglio la situazione.
Prima si è detto che l’immunità di gregge era al 70%, poi all’80%, adesso si punta al 90%.
Buona parte dei primi vaccini erano Astrazeneca. Finanzieri, pompieri e così via, hanno avuto Astrazeneca. Vaccino oggi ritirato. Perché? Una risposta chiara non è stata data. Anzi, prima del ritiro, è costato detto tutto è il contrario di tutto, anche dalla scienza.
Andava bene per gli over 60, poi no, andava inoculato ai più giovani. Prima non era consigliabile mischiare i vaccini, cioè tra prima e seconda dose non si doveva cambiare. Adesso il mix è ok.
E sul vaccino Moderna si rischia lo stesso, con diversi stati che lo hanno ritirato.
Per diverse letterature scientifiche, dopo i 6 mesi i vaccinati perdono la protezione, iniziano ad essere meno immunizzato. Ma il Green pass in Italia dura 12 mesi, e nessuno dice perché con chiarezza.
E poi tutte le contraddizioni legate a immunizzati e non immunizzati. Per esempio, tre colleghi di lavoro che possono fare colazione insieme al bar, all’aperto pure seduti allo stesso tavolino, ma non possono lavorare insieme senza Green pass, nemmeno all’aperto.
Ma potremmo scrivere una enciclopedia sulle tante, troppe contraddizioni su vaccino e Green pass. Se questa è la via per arrivare al 100% di vaccinati, qualcosa non ha funzionato, questo è evidente.

Tamponi a pagamento o no per il Green pass?

E si arriva alla storia del Green pass, con i vaccinati che non ci stanno a concedere tamponi gratis a chi non è vaccinato.
“Io mi sono vaccinato, e non voglio pagare le cure ai non vaccinati, che sono loro che riempiono gli ospedali”, questa una delle tante cose che si sentono ogni giorno. E sul tampone gratis lo stesso. “Io mi sono vaccinato, non è giusto che con le mie tasse devo pagare i tamponi ai non vaccinati”.
Ma è pure vero che le tasse le pagano tutti. Anche il non vaccinato paga le tasse, ed è pure vero che i vaccini il governo li ha resi gratis, ma pure i vaccini sono costati un bel po’ allo Stato. E in questo caso anche con le tasse dei non vaccinati si è pagato il vaccino.
Confusione totale quindi, perché
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