Legge 104, pensione anticipata per i caregiver: le agevolazioni

L’ordinamento italiano prevede tutta una serie di agevolazioni per i caregiver, anche riguardo alla pensione anticipata.

Caregiver

Specifiche misure non esistono, ma i lavoratori caregiver sono ricompresi in una platea tutelata. La legislazione previdenziale consente qualche agevolazione a coloro che prestano cura e assistenza, in modo gratuito, ad un familiare con disabilità grave ai sensi della Legge 104. Proviamo a capire quali sono le misure stabilite a tal riguardo, entrando nel merito specifico della questione.

Pensione anticipata caregiver

I caregiver, che si occupano di un familiare con grave disabilità, ai sensi della Legge 104, hanno diritto ad alcune agevolazioni in fase di pensionamento. Per esempio, è possibile godere ogni mese di 3 giorni di permessi retribuiti; inoltre, si accordano 2 anni di congedo indennizzato. Escluso il riconoscimento dei contributi figurativi per l’assistenza di un familiare di 1° grado convivente (oppure il coniuge o l’unito civilmente), i caregiver hanno il vantaggio di accedere ai seguenti profili protetti: l’Ape Sociale e la quota 41.

La quota 41 è concessa esclusivamente ai lavoratori precoci, vale a dire che hanno versato almeno 12 mesi di contributi prima del compimento dei 19 anni e richiede un minimo di 41 anni di contributi sociale. In aggiunta, per i caregiver è richiesto che assistano da almeno 6 mesi un familiare convivente con handicap grave ai sensi della legge 104, articolo 3, comma 3. I requisiti devono essere posseduti, come specifica l’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale (INPS), non solo al momento della domanda di pensione ma pure al momento della sua decorrenza, mentre non è influente se vengono persi dopo la liquidazione della pensione.

Per quanto riguarda, invece, l’Ape sociale vigono i seguenti requisiti:

  • compimento dei 63 anni di età;
  • l’accredito di almeno 30 anni di contributi in una delle gestioni facenti capo all’INPS (Gestione Artigiani e commercianti, fondo pensione lavoratori dipendenti, Gestione separata, INPDAP, ecc.);
  • assistenza di un familiare di primo grado convivente (oppure il coniuge o l’unito civilmente), da almeno 6 mesi alla data della domanda, portatore di grave invalidità.

 

 

 

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