Pensioni 2022: L’Ape sociale estesa non basta, serve l’uscita a 63 anni per tutti

Puntare tutto sull’estensione dei lavori gravosi lascia fuori molte persone e le espone allo scalone

pensione

 

Sarà anche giusto guardare a quelle attività lavorative considerate gravose e per le quali è sconsigliabile lasciare lavoratori in servizio fino a tarda età. Ma questo no può essere l’unico strumento utile a superare la quota 100 e riformare le pensioni.

Se l’obbiettivo è evitare lo scalone di 5 anni, è evidente che o si estende la possibilità a tutti, oppure è discriminatorio lasciare abbandonati alcuni lavoratori, pur se in servizio in attività che non sono considerate logoranti.

Lo scalone di 5 anni solo per alcuni? I dubbi sulle ipotesi di riforma delle pensioni 2022

Parliamoci chiaro, appare una soluzione tampone quella di estendere la pensione a 63 anni a più lavori gravosi lasciandone a casa altri.

Non si evita lo scalone di 5 anni così, limitando la possibilità solo a determinate categorie. La quota 100 era una misura aperta a tutti, e se si vuole davvero superarla, occorre guardare sempre a tutti.

Con il potenziamento dell’Ape sociale, allargando i lavori gravosi, si potranno agevolare 100 attività, 200 attività, ma non si guarderà alla generalità dei lavoratori. E ci sarebbero per esempio, categorie abbandonate a se stesse. Attività lavorative in cui un 62enne fino al 31 dicembre 2021 è riuscito ad andare in pensione immediatamente grazie a quota 100, mentre un 61enne, per la sola sfortuna di essere nato un anno dopo del collega, dovrà aspettare il 2027.

Statali o addetti del settore terziario per esempio, resterebbero fuori, finendo dentro lo scalone di 5 anni.

La pensione a 63 anni per tutti, magari con la via proposta da Pasquale Tridico

Per questo andrebbe rivisto un po’ il campo delle opzioni, magari seguendo la via tracciata da Pasquale Tridico. Mandare in pensione tutti a 63 anni, a loro libera scelta, coscienti del fatto che a 63 anni si riceverebbe solo la pensione contributiva.

Per quella completa bisognerebbe aspettare i 67 anni di età come per la classica pensione di vecchiaia. Lo scalone verrebbe detonato, anche se non in maniera completa come con la quota 100, garantendo una parte della pensione ai lavoratori che scelgono di uscire prima.

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