Pensione a 63 anni con sorpresona sul cedolino: ecco come

L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale sta elaborando un piano per consentire di andare in pensione a 63 anni. E con una sorpresona!

Pensione

Andare in pensione a 63 anni non è un sogno irrealizzabile: per lasciare il mondo del lavoro è sufficiente dimostrare di essere in possesso dei requisiti idonei. Ed è quanto andremo a trattare proprio in queste righe. Più esattamente, andremo a vedere come ritirarsi a 63 anni con l’Ape contributiva. Una misura che, nello specifico, sarebbe erga omnes, ovverosia valevole per tutti. Ma con una sorpresona sul cedolino, certamente in grado di strappare un sorriso ai portatori di interesse. Ma prendiamoci il tempo necessario per spiegare nel minimo dettaglio le disposizioni emanate dal legislatore italiano, cosicché il prospetto sia quanto più chiaro possibile.

Pensione: la riformulazione di Pasquale Tridico

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Passiamo subito in rassegna la regolamentazione valida per gli aventi diritto. Ebbene, la misura esaminata consiste nell’assegno INPS ridotto all’osso poiché la quota di pensione accordata sarebbe unicamente quella che è incentrata sul metodo di calcolo contributivo. Dunque, esclusivamente in relazione ai contributi previdenziali obbligatori effettivamente corrisposti.

Nella fattispecie, l’Ape contributiva sul modo in cui andare in pensione all’età di 63 anni, o al più a 64, è un intervento caro proprio all’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale. In quanto nelle scorse settimane il presidente dell’INPS Pasquale Tridico ha riformulato la materia. Nei piani dell’Istituto previdenziale, la pensione sarebbe accordata in due tempi. Manco fosse una partita di calcio, lo sport nazionale nei nostri confini. Ecco, mettendola così il tema risulta subito più stuzzicante e affascinante. Ma non fermiamoci alle banali apparenze e proviamo a scavare in profondità.

Insomma, su come chiudere baracca e burattini, lasciando l’attività lavorativa e andando in pensione a 63 anni, tutti, con l’Ape contributiva, è opportuno sottolineare che siamo nel campo delle ipotesi. Non brancoliamo nel buio, tuttavia si tratta di ipotetici scenari, i quali, sebbene abbiano buone possibilità di trasformarsi in realtà, allo stato attuale delle cose vanno ritenute poco più che delle speculazioni.

Su come andare in pensione a 63 anni, tutti, dal primo all’ultimo, con l’Ape contributiva, siamo pertanto giusto nel campo degli ipotetici scenari. Nella fattispecie, per passare in breve tempo ai fatti e tradurre le belle parole in azioni, occorrerebbe inserire il piano nel corso dell’iter di approvazione della manovra finanziaria. Una legge di Stabilità che ha introdotto la Quota 102. E che ha ampliato i confini dell’Ape Sociale prorogando peraltro Opzione Donna ma con l’introduzione di uno scalino pari a 2 anni, relativamente al requisito anagrafico.

La sorpresona sul cedolino

Qualora il progetto di introdurre l’Ape contributiva si tramutasse in realtà, vi sarebbe la sorpresona sul cedolino, come dicevamo in apertura dell’articolo. Una piacevole e inaspettata notizia paragonabile alla prospettiva di andare in pensione tutti a 63 anni. In quanto, in prima battuta, sarebbe unicamente accordata la quota di pensione con il metodo di calcolo contributivo. Mentre per la componente retributiva l’attesa andrebbe dai 3 ai 4 anni.  Ovverosia, con la maturazione dei requisiti per trarre ricorso della pensione di vecchiaia.

Di conseguenza, e per quanto detto su come andare tutti in pensione a 63 anni con Ape contributiva, il prestatore d’opera dovrebbe sempre farsi i conti in tasca. Prima di esercitare eventualmente l’opzione. E ciò se effettivamente, magari non nell’immediata ma per esempio nel 2023, la proposta del numero uno dell’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, Pasquale Tridico, dovesse essere accolta dall’esecutivo italiano.

 

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