Pensione anticipata 2022: oltre alla Fornero altre 3 misure, ma c’è un rischio

Non solo quota 102, anche proroga di Ape sociale e opzione donna nella riforma pensioni 2022. Ma i rischi sono altri.

Pensione 2022

La riforma pensioni ormai sembra essere cosa fatta. E i lavoratori per almeno un altro anno avranno delle vie di fuga dal mondo del lavoro non offerte dalla sola Legge Fornero. Ma perché la legge Fornero fa così paura ai lavoratori? Sicuramente pone dei paletti di pensionamento molto rigidi e richiede requisiti molto severi al punto che la via d’uscita anticipata non è esercitabile da tutti.

Pensione anticipata 2022

Con la scadenza della quota 100 a fine anno il rischio che si correva era quello di trovarci a fare i conti con uno scalone di 5 anni tra chi andava in pensione nel 2021 e chi, per forza di cose, è costretto ad accedere dal 2022 in poi.

Per rendere meno brusco il ritorno alla Fornero il governo ha deciso di adottare una misura temporanea, in vigore per il solo 2022, che permetta per altri 12 mesi il pensionamento anticipato in deroga. La misura che ha riscontrato i favori del governo è la quota 102 che richiederà, per l’accesso, i 38 anni di contributi già richiesti dalla quota 100 ma con 64 anni di età.

Una possibilità per un solo anno dicevamo, a cui si dovrebbe affiancare anche la proroga dell’Ape sociale rinforzata e quella dell’opzione donna (probabilmente con requisiti rivisti). Diverse possibilità, quindi, di anticipare la pensione ma in tutti i casi si tratta di misure a termine che, vuoi o non vuoi, ci faranno trovare nella stessa identica situazione alla fine del prossimo anno.

Quello che serve in Italia è una misura strutturale che dia sicurezza e stabilità ai lavoratori. In caso contrario, ogni volta che si proporrà una misura a termine ci sarà un fuggi fuggi generale dal mondo del lavoro. I lavoratori, piuttosto che perdere una possibilità di anticipo, infatti, non pianificano il proprio pensionamento.

E questo rappresenta un doppio danno: pensionamenti di massa che mettono in crisi anche il mondo delle imprese e della pubblica amministrazione da una parte. E dall’altra il drammatico crescere di pensionati poveri. Perchè i lavoratori sono pronti anche ad accettare penalizzazioni pesanti piuttosto che rimanere al lavoro, ma ritrovandosi, poi, con una pensione che non permette una vita dignitosa.

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