Pensione in due quote: Tridico presenta la nuova misura per i nati fino al 1959

Potrebbe davvero essere quella del Presidente dell’Inps la soluzione per il post quota 100.

Tridico pensione

Durante le audizioni parlamentari il Presidente dell’Inps Tridico ha riprodotto la sua misura di pensione anticipata utile a superare la quota 100.

Una misura destinata a tutti i lavoratori, principio questo cardine anche di quota 100. Nessuna distinzione tra categorie di lavoratori, nessun accenno a lavori gravosi o altro.

La misura di Tridico prevede uscite a 63 o 64 anni con soli 20 anni di contributi. Ma ciò che rende la misura particolare e ottimale sia per le casse dello Stato che per il concetto di flessibilità è la struttura della misura.

Pensione a 63 anni con 20 di contributi, come funziona la soluzione Tridico

Per il Presidente dell’Inps si dovrebbe concedere ai lavoratori la facoltà di uscire dal lavoro a partire dai 63 o 64 anni di età una volta raggiunti i 20 anni di contributi versati. Si tratta della stessa età contributiva della pensione di vecchiaia a 67 anni, solo che si anticiperebbe l’uscita di 3 o 4 anni.

Facoltà abbiamo detto, perché la flessibilità parte proprio dalla libera scelta lasciata al lavoratore, se e come uscire dal lavoro. Infatti la misura è basata su una pensione divisa in due quote. La prima quota, quella contributiva, verrebbe percepita immediatamente alla data di uscita con questa misura anticipata, ovvero a 63 o 64 anni, o ancora dopo, sempre a libera scelta del pensionato. A 67 anni invece, la pensione verrebbe ricalcolata con l’aggiunta della quota retributiva.

Sarebbe il lavoratore a scegliere se è il caso o meno di lasciare il lavoro, se la sola quota contributiva basta per andare avanti nella vita di tutti i giorni o se è il caso di restare al lavoro.

Sostenibilità della misura

La misura pur se estesa a tutti come quota 100, costerebbe di meno alle casse dello Stato. Questo ciò che ha detto Tridico. Ed anche in questo caso è la stessa struttura della misura a far si che questa sia sostenibile. Infatti liquidare la sola quota contributiva produce risparmi. E sono notevoli rispetto alla quota 100 che liquidava (ed a partire dai 62 anni, quindi un anno o due prima) la pensione nella sua totalità.

Inoltre le pensioni con questa misura sarebbero calmierate ad una determinata soglia minima. Infatti verrebbe concessa la prestazione solo a qualcuno. Si tratterebbe di quei lavoratori che in base ai versamenti contributivi riescono a racimolare una pensione pari ad almeno 1,2 volte l’assegno sociale, cioè poco più di 600 euro al mese.

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