Pensioni, parla la Fornero: niente quota 41, niente quota 102, ecco la ricetta della professoressa

Come la FOrnero vede il futuro delle pensioni dopo quota 100

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Se c’è una persona che è collegata alle pensioni in modo oramai indissolubile, questa è Elsa Fornero, professoressa ed ex Ministro del Lavoro. Parliamo del Ministro che durante il governo Monti, produsse una riforma delle pensioni nel decreto “Salva Italia” , tra le più aspre a memoria d’uomo.
Erano i tempi della grave crisi economica, correva l’anno 2011 e la Fornero inasprì pesantemente i requisiti di accesso alle pensioni. Adesso la Fornero fa parte di un pool di tecnici che deve lavorare a trovare soluzioni al cosiddetto post quota 100. La misura infatti cesserà di esistere dal prossimo primo gennaio, e le regole per la pensione in Italia torneranno, salvo interventi, proprio quelle della Fornero.
E in queste ore stanno facendo il giro del web le parole che la Fornero ha prodotto in una sua intervista al quotidiano torinese “La Stampa”. Una intervista in cui la Fornero ha di fatto troncato qualsiasi ipotesi di misure che consentano uscite dal lavoro più favorevoli o vicini a ciò che fino al prossimo 31 dicembre 2021, consente la quota 100.

Quota 102 e quota 41 per tutti?, impossibili per la Fornero

Se non è un addio alle misure di pensionamento anticipato poco ci manca. Secondo la professoressa Fornero, si può pensare di superare la quota 100 prorogando e correggendo alcune misure, ma come anticipate dovrebbero restare solo la quota 41 per precoci (misura davvero ristretta come platea) e la pensione anticipata ordinaria.
Va ricordato che quest’ultima è la misura che proprio la riforma Fornero nel 2012 introdusse in sostituzione delle abrogate pensioni di anzianità. Ed oggi, soprattutto per i maschi, le pensioni anticipate derivanti dalla riforma Fornero, sono arrivate alla soglia dei 43 anni di contributi. Infatti si tratta di misura che consente l’accesso alla pensione, senza limiti di età come le pensioni di anzianità, ma solo al raggiungimento di 42 anni e 10 mesi di contributi versati (per le donne 41 anni e 10 mesi).
Parlare di pensioni anticipate con soglie così elevate di contribuzione versata è quasi un eufemismo. Infatti per poter completare una carriera tanto lunga e riuscire ad anticipare la pensione prima dei 60 anni di età, occorrerebbe aver iniziato a lavorare intorno ai 15 o 16 anni e senza interruzioni. Una cosa davvero rara.
Tanto è vero che ormai, chi esce con quello che molti considerano il massimo dei contributi, è assai vicino ai 65 anni, cioè basterebbero un altro paio di anni per centrare l’età pensionabile a 67 anni.

Le parole della Fornero sulle pensioni sono una sentenza

La ricetta della Fornero prevede un secco no a Quota 102 e pure a Quota 41 per tutti. Misure troppo costose come la Quota 100,anche essa bocciata dalla Fornero nella sua intervista sul quotidiano torinese.
Quota 100 è una controriforma, con tante persone che finiscono ingabbiate”, questo ciò che ha detto l’ex Ministro del governo Monti.
Quota 100 è di fatto “una specie di trappola a scapito di quelli che maturano i requisiti poco dopo la sua scadenza. È chiaro che serviva uno scivolo prima, forse bisognava intervenire già l’anno scorso”, così la Fornero parla di quota 100 e dello scalone che lascerà per il futuro.
La Fornero quindi, parla di trovare soluzioni anti scalone, ma solo attraverso  misure come Opzione donna, Ape sociale, Ape volontaria, Rita, ed interventi per lavori usuranti. In pratica, evitare lo scalone, ma non per tutti. Ma si tratta di misure che vuoi o non vuoi, sono difficili da centrare.
Quota 102 e Quota 41 per tutti invece, sono per la Fornero due vie che  “riprodurrebbero quella ingiustizia nei confronti delle nuove generazioni rispetto alle quali noi stiamo sempre a piangere salvo poi non essere mai conseguenti”.
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