Green pass, l’Italia e la politica perdono la faccia

Tutte le cose discutibili che stanno accadendo adesso in Italia

green pass trieste
“Che brutta fine ha fatto la mia cara Italia”. Probabilmente questo ciò che si chiedono i nostri connazionali all’estero. Si, all’estero, perché ciò che è successo a Trieste, al porto, ieri, ha fatto il giro del Mondo.
Ma è tutta la politica del governo in materia di vaccino e Green pass ad essere opinabile.
Non parliamo di Costituzione, perché la nostra Carta prevede misure esterne in situazioni estreme.
Ma parlare di misure che ledono libertà e democrazia non crediamo sia un esercizio azzardato.

Ma dove sono quelli della Sea Watch?

Può essere che di fronte al Covid, ai vaccini, a questo “maledetto” Green pass, tutti siano d’accordo con la rigidità del nostro esecutivo?
Possibile che nessuno dica che forse, se un italiano decide di dire no a vaccino o tampone, sia da trattare come il peggior essere umano sulla terra?
Italiano, perché italiani sono i portuali di Trieste, oppure i carabinieri, i pompieri e persino le badanti.
Dove sono i Graziano Delrio, i Matteo Orfini, i Davide Faraone, i Riccardo Magi e i Nicola Fratoianni, esponenti politici italiani del centro sinistra.
Quei politici che salirono sulla Sea Watch, nave carica di migranti tenuti in mare dai decreti di Salvini.
Che parlavano di diritti umani, di solidarietà, di razzismo.
Non sa di lesione dei diritti umani la badante che in base alle risposte di Palazzo Chigi alle FAQ, può essere messa in strada in un amen se senza Green pass?
La badante che vive in casa con l’anziano, soprattutto straniera, dove va senza stipendio e senza tetto sulla testa.
E così un carabiniere, magari di Palermo in servizio a Pordenone. Messo fuori dall’alloggio in caserma, come denunciato dai sindacati.
Dove sono i sedicenti fautori dello ius soli, dell’integrazione per forza di cose, dell’Islam da integrare, dell’ospitalità sempre e comunque. 
 

A Trieste una vergogna tutta italiana,idranti contro pacifici no Green pass

 
In un Paese civile, al porto di Trieste dovevano salire da Roma i rappresentanti del governo. Metterci la faccia. Andare a parlare coi rappresentanti dei manifestanti no Green pass. O al massimo, vista la piega del malcontento, invitare i rappresentanti dei manifestanti a Roma, ma non tra 13 giorni, il 30 ottobre in concomitanza col G20.
Invece no, oggi si scatena la furia dello “Stato”, con polizia in assetto antisommossa, idranti e lacrimogeni contro manifestanti che tutto erano tranne che pericolosi. Poi ci diranno che erano teppisti, fascisti, no vax aggressivi, ma le immagini dei manifestanti in terra mano nella mano sotto il getto ghiacciato degli idranti, è indelebile. 
Nemmeno a Roma, nemmeno contro quelli di Forza Nuova, loro si fascisti e violenti, si è usata una forza simile. 
C’erano anche anziani, donne e perfino bambini al porto di Trieste. Italiani, trattati come delinquenti. 
Si, non era autorizzata la manifestazione, non aveva l’ok come la super manifestazione di Roma contro il fascismo e pro CGIL. 
Il sindacato attaccato da Forza Nuova. Dove è il sindacato che parla di liberazione dal fascismo. Landini in piazza ha gridato che “la Cgil non si fa intimidire, che ha partecipato alla liberazione dal fascismo”. Libertà, democrazia, diritti al lavoro e poi “Bella Ciao”.
Quante belle parole a Roma durante la manifestazione anti fascista. Ma poi? Sicuri che lasciare a casa un lavoratore senza salario sua una cosa che i sindacati non debbano contrastare?
Offendiamo qualcuno sostenendo che sgomberare una manifestazione con quei metodi, lei si sa di fascismo?
Possibile che nessuno in piazza a Roma, anche chi ha in Bella Ciao il suo motto, non abbia qualcosa da contestare all’operato di questo nostro governo?
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