Riforma pensioni: si salvano i nati nel 1958, mentre i nati nel 1960 nuovi esodati?

La riforma delle pensioni prende forma, ma se davvero sarà la quota mobile a fare ingresso nel sistema, saranno dolori per molti

quota 102

È vero, sulla carta quota 102 nel 2022 peggiora di soli 2 anni il termine di uscita rispetto a quota 100. Ma la previdenza e le pensioni non sono matematica. E la quota 102 taglierebbe fuori dal perimetro delle pensioni molti lavoratori.

Per non parlare del fatto che la quota 102, o mobile come l’hanno presto ribattezzata gli scettici, diventerebbe quota 103 nel 2023 e quota 104 nel 2024.

I nati nel 1958 salvaguardati, ma nemmeno tutti

Con l’ingresso di quota 102, nel 2022 si potrebbe uscire dal lavoro a partire dai 64 anni di età con 38 anni di contributi versati. Saluterebbe invece la possibilità di uscire a partire dai 62 anni di età, sempre con 38 anni di contributi, come previsto dalla quota 100.

Evidente che i nati nel 1958, che nel 2022 compiranno 64 anni di età sono gli unici che non subirebbero danni dal termine di quota 100. Naturalmente si tratta di soggetti che hanno mancato la quota 100 per poco, cioè per pochi mesi rispetto al requisito dei 38 anni di contributi. Sono questi i nati nel 1958 che in qualche modo salvano il salvabile. Diverso il caso di chi è ancora distante dai 38 anni di versamenti. In questo caso nemmeno la data di nascita nel 1958 li salva.

Per i nati nel 1959 invece va peggio, nonostante siano sempre pochi i mesi per cui hanno sfiorato la quota 100. Per loro il 2022 non sarà l’anno utile alla pensione. Si salverebbero solo se nel 2023 la quota 103 di cui si parla adesso, conceda la possibilità di completare il tutto con la combinazione 64+39,perché se è solo l’età pensionabile a variare, salendo a 65 anni, per loro nemmeno quello sarebbe l’anno giusto.

I nati nel 1960 come gli esodati del 1953, caos pensioni?

Come detto il rischio concreto è che pure chi è nato nel 1960 finisca con il subire la medesima sorte degli esodati della riforma Fornero. Lavoratori a cui la pensione sfuggì per via degli inasprimenti repentini imposti dalla legge Fornero.

Il nato nel 1960 che nel 2022 avrebbe i 62 anni di età, compiuti, di quota 102 non può servirsene. Infatti servono 64 anni di età nel 2022 se davvero la quota 102 vedrà i natali. E nel 2023 serviranno 65 anni con la quota 103 (sempre che non si decida di issare i contributi e non l’età). Poi nel 2024 l’età utile salirebbe ancora a 66 anni. Una vera rincorsa che porterebbe il nato nel 1960 ed in buona parte anche i nati nel 1959 o chi è nato nel 1961 in poi, a subire in pieno lo scalone che inizialmente ed a parole, tutti volevano evitare.

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