Sanzioni fiscali: debiti cartelle fino al 43% in più, solo il 2% se hai un credito

Se il Fisco deve avere chiede interessi mostruosi ma se deve restituire aumenta solo del 2%.

Interessi e sanzioni sono applicati in modo diametralmente opposto come se l’applicazione  sulle somme non versate abitassero su due pianeti differenti a secondo se a pagare è il Fisco o i cittadini.

Sanzioni fiscali

Il Fisco per le somme non versate dai cittadini tra interessi e sanzioni chiede in media il 43% in più del reale dovuto ma se deve restituire somme ai cittadini la musica cambia: a titolo di rimborso spetta solo il 2% in più.

Se si tratta, quindi, di applicare interessi e sanzioni il Fisco e i cittadini viaggiano su binari diversi con il Fisco che chiede e pretende somme maggiorate anche del 43% ma al cittadino cui spetta un rimborso non spetta più del 2% per erogazioni in ritardo.

E la cosa certamente non quadra. Ad essere penalizzato dalla riscossione è sempre il cittadino contribuente e mai l’amministrazione che anche se sbaglia , di fatto, non è sanzionata come il cittadino.

Il contribuente moroso che deve soldi al Fisco, infatti, si vede applicare, anche se il ritardo nel pagamento è dovuto a motivi di forza maggiore, percentuali sull’imposta non versata davvero altissime ma se deve restituire in primis non considera il primo e l’ultimo semestre dell’emissione dell’ordinativo, non ammette anatocismo, non sono previsti interessi di mora e sanzioni ma solo un interesse per ritardo rimborso pari al 2% delle somme dovute.

Se un cittadino, quindi, deve al Fisco 1000 euro e paga con un anno di ritardo deve pagare 1430 euro, se il Fisco deve restituire al cittadino 1000 euro e lo fa con un anno di ritardo restituisce solo 1002 euro.

Una delle questioni che, quindi, la riforma fiscale dovrebbe affrontare sarebbe proprio quello di mettere sullo stesso piano il cittadino ed il Fisco.

Segui MetaNews su Google News e sii il primo a conoscere tutte le Notizie dal mondo.