Forse non tutti lo sanno ma stiamo già pagando una sorta di tassa sull’asfalto. E la paghiamo sia che andiamo in auto, sia che andiamo a piedi, ma è dovuta anche nel caso che non si esca di casa. Si tratta dei servizi indivisibili sull’abitazione.
Tassa sull’asfalto e sull’illuminazione
Tasi è l’acronicmo di Tributo per i Servizi Indivisibili erogati dal comune e che utilizzano tutti i cittadini. Pagando la Tasi, quindi, crediamo di pagare una imposta sulla casa ma in realtà stiamo pagando tutti questi servizi che il comune eroga (gratuitamente?) e che non possono essere addebitati a nessuna utenza specifica.
L’illuminazione pubblica, la manutenzione delle strade, il verde pubblico, la protezione civile, i vigili urbani, i servizi del Comune come l’ufficio anagrafe. Insomma, tutto quello che solitamente pensiamo che il comune eroghi a titolo gratuito ma che, invece, è sovvenzionato con le nostre tasse.
La Tasi, infatti, va pagata per ogni immobile detenuto a titolo di proprietà, usufrutto, comodato o locazione ma ne sono esclusi gli immobili adibiti ad abitazione principale (ovvero laddove il contribuente dimori abitualmente con il proprio nucleo familiare).
La Tasi, e quindi i servizi indivisibili, vanno calcolati sul valore dell’immobile a cui si applica una aliquota di riferimento.
Di fatto, quindi, il tributo sui servizi indivisibili va pagato non sull’effettivo utilizzo che si fa degli stessi ma sul valore dell’immobile e di fatto, una famiglia composta da 6 persone che vive in un piccolo appartamento contribuirà in percentuale minore a sovvenzionare l’asfalto consumato o l’illuminazione pubblica rispetto ad una anziana signora che vive in una casa più grande ma che non esce mai di casa e non fruisce di nessuno dei servizi indivisibili.
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