Scuola deve essere in presenza: ipotesi di riduzione quarantena

La scuola deve proseguire in presenza e questo deve diventare uno degli obiettivi principali. Riduzione della quarantena?

Insegnante con alunni

L’obiettivo primario per quest’anno scolastico appena cominciato è la presenza nonostante la pandemia di COVID. Proprio per questo motivo, e anche per scongiurare quello che accaduto nei precedenti due anni scolastici, è necessario ridurre la DAD al minimo indispensabile.

Quarantena nella scuole

Il sottosegretario alla Salute Andrea Costa sottolinea proprio questo bisogno, per i ragazzi in primis e per l’istruzione in generale, dicendo che la quarantena nelle scuole  “è un tema sentito sul quale la politica sicuramente è chiamata a fare una riflessione ed assumersi una responsabilità. È chiaro che siamo nell’alveo delle scelte che la politica deve fare sulla base anche delle indicazioni scientifiche del Comitato tecnico. Però una riflessione la dobbiamo fare perché l’obiettivo che abbiamo raggiunto è stato iniziare l’anno scolastico in presenza ma adesso l’obiettivo più grande è proseguire in presenza. Una valutazione sulla riduzione delle quarantene deve essere assolutamente presa in considerazione”

La scuola in presenza, quindi, deve diventare un impegno concreto anche e soprattutto per non togliere ancora qualcosa di fondamentale ai giovani, una delle fasce della popolazione che maggiormente ha subito le restrizioni imposte vedendosi negare non solo una istruzione canonica e un contatto con docenti e compagni reale, ma che ha dovuto subire anche un taglio netto delle possibilità di socializzazione, indispensabili sia per i bambini che per gli adolescenti.

Costa prosegue “Credo che in questa fase, in cui siamo vicini ad un traguardo importante e penso davvero che possiamo superare il 90% dei vaccinati, alimentare un dibattito tra vaccino obbligatorio o no rischia di radicalizzare il confronto. Quando le contrapposizioni diventano forti non portano mai a risultati positivi. L’obbligo per il governo non è mai stato un tabù. Ci siamo già assunti la responsabilità di prevederlo per il personale sanitario e per chi accede nelle Rsa. Detto questo ci siamo affidati al senso di responsabilità dei cittadini che lo hanno ampiamente dimostrato”.

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